“Un problema ben esposto è un problema per metà risolto.”
Charles F. Kettering
“Oggi mi hanno chiamato da scuola e mi hanno detto che sei sempre in ritardo….”.
“Io?! Ma che…. cioè, non SEMPRE… di tanto in tanto forse sì, ma non sempre, anzi molto spesso sono puntuale!”
“Va bene figlio mio, facciamo qualcosa!”
Qualche mese dopo, mostrando un grafico con la distribuzione statistica dei ritardi.
“Figlio mio, questa è la metrica di quanto spesso sei puntuale o in ritardo, nel complesso”.
“Chi? Io? Stai scherzando!”.
“No, non sto scherzando, questa è la tua situazione negli ultimi mesi, come puoi vedere arrivi puntuale il 68% delle volte, mentre arrivi entro 15 minuti di ritardo il 93% delle volte e il 99% delle volte sei lì entro mezz’ora di ritardo, ecco tutto”.
“Papà sei un dannato nerd!”.
“Sì lo so figlio mio, ma questi sono fatti, quello che gli psicologi chiamerebbero un esame di realtà. Qual è il numero di ritardi che la scuola è pronta ad accettare?”.
“Non ne ho idea, papà”.
“Va bene, allora controlla con loro, anche se sospetto che abbiano un’aspettativa molto più bassa rispetto al tuo attuale numero di ritardi; tra l’altro la buona notizia è che la distribuzione statistica è ragionevolmente una curva cosiddetta ‘thin tailed’, il che significa che sei costantemente prevedibile…”.
“Cos’è questa roba statistica, papaaaa?! Dimmelo in un modo che anche il gatto possa capire!”.
“Intendo dire che fai le cose più o meno sempre allo stesso modo, quindi probabilmente basta che tu anticipi di mezz’ora la tua sveglia al mattino e sarai sempre puntuale, se lo vorrai….”
“Dai papà, perché dovrei svegliarmi mezz’ora prima…. posso invece correre ed essere puntuale!”.
“È una tua decisione figlio mio, sei tu il padrone del tuo destino, sei tu il capitano della tua anima….”
“Anche la cavolo di poesia ora, smettila papà, ho capito….”
Questa conversazione e i personaggi in essa rappresentati sono puramente fittizi con lo scopo di spiegare ai lettori il Metodo Kanban